Mariano Patanè


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Biografia


Mariano Patanè, fu Michelangelo e Maria Anna Spina nacque ad Acireale (Catania), il 5 febbraio 1896 e morì a Portici (Napoli) il 3 Marzo 1975.
Primo di sei fratelli (gli altri erano Francesco, Carmelina, Nerina, Giuseppina e Nino) frequentò le scuole, fino alla superiori ad Acireale, dimostrando, subito, particolare talento per la pittura e le arti figurative. Cominciò a dipingere giovanissimo ed un suo bel dipinto, l'autoritratto, lo realizzò a soli 18 anni.
Si laureò in Architettura specializzandosi in pittura, con larga preparazione in cultura e prospettiva con particolare riferimento all'arte della scenografia.
Ha rivolto sempre la sua attenzione all'insegnamento dei giovani.
Soldato durante la guerra 1915/1918 presso l'Isonzo, il Carso, la Val Sugana e sul Piave, prese parte ai combattimenti sul Monte Santo a Gorizia, ad Asiago, al Torrente Maso ed in altre località dove operava la 2a Armata, che ha sempre seguito in tutte le operazioni ad essa affidate dal Comando del 2° Corpo d'Armata.
Congedato nel Dicembre del 1919 dal Deposito del 2° Reggimento di Fanteria in Cosenza, partecipò a vari concorsi per la Scuola Industriale di Piazza Armerina, a Cagliari ed a Giarre (CT), come insegnante di Disegno tecnico per meccanici.
Vinse la cattedra della Scuola Industriale di Piazza Armerina, Macerata e Giarre.
Successivamente prese parte al concorso per la Direzione della Scuola di Macerata, superandolo.
In seguito a tale risultato il Ministero dell'Industria da Cosenza lo nominò presso la Direzione della Scuola Industriale di Lauria (PZ). Era il settembre del 1924.
Nello stesso anno si era sposato con Carmela Massara (Catania il 7-12-1898 - Portici il 17-09-1983), laureata in Chimica nel 1923 alla Sapienza di Roma, che divenne, poi, insegnante della stessa materia e da cui ebbe quattro figli Michelangelo, Anna, Miryam (mia madre) ed Arturo.
Dopo quattro anni (1929) e dopo il passaggio ad ordinario, il Ministero lo trasferì alla Direzione della Scuola Tecnica di Chiavari (GE) e dopo altri tre anni fu trasferito alla Direzione della Scuola di tirocinio per Meccanici con annessa Scuola di Avviamento "R.Morghen" di Portici (NA), dove ha prestato servizio per ventisette anni e cioè fino al 1° settembre 1959.
Negli anni dal 1960 al 1962 fu chiamato a dirigere i corsi di istruzione tecnica, presso il Carcere minorile "Filangieri", di Nisida.
Tra i molti episodi degni di nota della sua vita c'è senz'altro il passaggio triste della II Guerra Mondiale, l'occupazione tedesca di Napoli, i bombardamenti alleati e gli anni difficili del dopoguerra, vissuti in una città distrutta, sia materialmente che moralmente.
In questo periodo si spese molto per i ragazzi della sua scuola, aiutando loro e le rispettive famiglie, a costo di rinunce personali e grandi sacrifici, anche per la propria, tanto che a distanza di molti anni, il solo pensiero della guerra gli procurava ancora tristezza e commozione infinite, di cui io, come nipote, sono testimone.
Dagli anni '60 in poi si dedicò, principalmente, a seguire le vicende della sua famiglia ed, in particolare, dei suoi numerosi nipoti, per i quali fu sempre vicino e prodigo di affetto, consigli, aiuto ed incoraggiamenti.
Aveva l'hobby della filatelia e possedeva una vasta, completa e ricca collezione di francobolli di tutto il mondo.
Era profondamente religioso e devoto alla Madonna di Pompei ma piuttosto riservato, si interessava molto degli altri e parlava sempre poco di sè.




Per alcune volte ho copiato e cancellato le immagini che seguono, nel dubbio di fare a lui una cosa non gradita. Il nonno non ne parlava mai.
Era un uomo che non dava importanza a questo genere di cose e non ho mai sentito nessuno chiamarlo "Cavaliere".
Tuttavia ho scoperto che lo era sul serio. Non come molti, oggi, che il titolo l'hanno, talvolta, acquistato da qualche parte...casomai su internet...
Non so se ho fatto bene. Mi viene da pensare che una volta, queste cose, erano davvero riservate ai migliori. Ed allora, forse, è giusto così.

Il conferimento di titoli e di insegne cavalleresche da parte dei singoli Stati, costituisce una delle più delicate funzioni d'ordine politico e sociale, in quanto i governanti si avvalgono di essi come forza propulsiva delle attività nazionali, per premiare i cittadini che in ogni campo si rendono benemeriti con segnalati servigi alla Patria ed all'umano sapere.

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Atto di notorietà di Mariano Patanè dove si dichiara che la sua famiglia fu internata nel Campo di Concentramento di S.Maria degli Angeli (PG) per circa un mese nell'Agosto del 1944.
Tutto ciò dopo essere stata sfollata a Gubbio. dall'anno precedente.


Un ritaglio da appunti scritti da Mariano Patanè. Mancano alcuni elementi importanti. Ma è la sua biografia.

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